Descrizione
E’ un classico giradischi inglese a telaio flottante che è stato un forte
competitor del Linn LP12. Ha buoni bassi, un buon dettaglio, ottima
dinamica e allo stesso tempo suona in modo dolce e suadente. Ha una
solida base in legno massello molto ben rifinita.
Ha in dotazione in ottimo braccio, l’Artemiz, ricoperto da uno strato di
un opaco materiale antirisonante nero. La conchiglia portatestina
dell’Artemiz è realizzata in modo tale da essere sostenuta da un
supporto simile ad una mensoletta formata appiattendo l’estremità
della canna. Ecco alcune osservazioni tratte da TNT Audio circa la
bonta del braccio Artemiz:
Roksan definisce i cuscinetti del braccio ad “Articolazione Piramidale”),
perchè sono fatti in modo da avere un certo gioco. Si tratta di tre
cuscinetti a sfera da 2 mm posti attorno al vero punto d’appoggio,
costituito da un cuscinetto a sfera da 1,5 mm. In posizione di riposo, il
braccio viene retto con un po’ di gioco dalle tre sfere maggiori; invece,
quando lo stilo si pone nel solco del disco in rotazione, il braccio viene
leggermente tirato in avanti e poggia con maggiore rigidezza solo su
due delle tre sfere da 2 mm. Maggiore è la trazione cui il braccio è
sottoposto, come ad esempio nei transienti, più rigidamente il braccio
viene retto dalle due sfere, e più rigida risulta tutta la struttura.
Il risultato è una frequenza di risonanza (1.400 Hz) più alta di ogni
braccio. Ed anche con una frizione lievemente inferiore a quella di un
braccio unipivot. L’obiettivo è quello di avere i vantaggi di un braccio
cardanico (praticità operativa, rigidità e stabilità) e di evitare le pecche
dei bracci su cuscinetto (“chiacchiericcio dei cuscinetti”, problemi di
consumazione, udibilità del rumore di rivoluzione dei cuscinetti). La
capacità del braccio di ben funzionare sia con la difficile Music Maker,
sia con modelli a bobine mobili high-end suggerisce che l’idea
funziona…
Le particolarità realizzative proseguono con un contrappeso
“intelligente” che proprio si appende sotto la canna: qui l’idea è che
quando la puntina si solleva seguendo un’ondulazione del disco, il peso
si sposta dal baricentro e di conseguenza la forza d’appoggio si riduce
proprio nel momento in cui lo stilo ne ha bisogno (per non essere
eccessivamente compresso, n.d.t.), mentre durante il (successivo)
abbassamento della puntina avviene il fenomeno opposto:
effettivamente la puntina “vede” una massa effettiva minore di quanto
in realtà sia.
Il contrappeso, inoltre, disaccoppia il peso dal braccio. Normalmente le
vibrazioni viaggiano dallo stilo verso il braccio e, attraverso la canna,
arrivano al contrappeso; questa grossa massa non fa altro che
riflettere queste vibrazioni rispedendole verso la puntina: molti
contrappesi si servono di un disaccoppiatore di gomma per evitare
questo fenomeno, ma ciò si traduce inevitabilmente in uno
smorzamento variabile con la frequenza. Invece, nell’Artemiz le
vibrazioni generate dalla puntina non incontrano il contrappeso e
viaggiano lungo il braccio per scaricarsi nella base, che è molto più
adatta a smorzarle. L’effetto pendolo del contrappeso è accordato a 2
Hz, fra la frequenza delle ondulazioni della superficie dei dischi e le
pedate sul pavimento, quindi non dovrebbe creare problemi,
quantunque con piani sospesi elasticamente si potrebbe creare qualche
interferenza.
L’antiskating è costituita da un filo sottile come un capello e si regola
con una vite e una molla che si blocca con una chiave.
L’alimentazione dello Xerses è separata inserita in un elegante
contenitore in legno avente la medesima rifinitura del giradischi.
Il cavo fono è stato sostituito e migliorato. Il gira è dotato di un buon
cavo Isoda Electric HC-06-PSR.
Il giradischi è in perfette condizioni, molto ben tenuto. Anche la cappa
basculante in plexiglas, ben fissata al mobile con cerniere, non
presenta alcun segno.