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Storie di progetti: dal concetto alla realtà

By 24 Marzo 2018 Aprile 3rd, 2018 No Comments

La storia di Naim Audio nasce dalla passione di un uomo per la musica, Julian Vereker e si snoda attraverso 4 decenni di prodotti iconici, oggi suddivisi in 2 grandi famiglie: la serie Uniti, l’ultima nata per lo streaming all-in-one, e la serie Classic lanciata 12 anni fa dal leggendario lettore CD555.

Nel 2013 Naim non ha solo lanciato il suo primo convertitore digitale/analogico collegabile al computer, il DAC-V1, ma anche una nuova gamma completa di amplificatori NAIT. Steve Sells, Electronic Design Director e Dave Barber, Senior Engineer, raccontano a Andrew Everard come lo sviluppo digitale e analogico vadano di pari passo e come la modellizzazione al computer stia rendendo il design più veloce e più affascinante.

“In passato, ogni modifica nei circuiti implicava la costruzione di prototipi e i relativi test: adesso possiamo preparare un modello sul computer prima di iniziare la costruzione vera e propria dei prototipi. Possiamo verificare come anche i cambiamenti più piccoli influiscano sulla progettazione generale, per arrivare fino agli effetti termici della posizione dei componenti.” Steve Sells, Electronic Design Director di Naim spiega il modo in cui è cambiato, per i prodotti Naim, il processo di progettazione e come tali cambiamenti abbiano influenzato non solo il convertitore digitale/analogico DAV-V1, uno dei nuovi arrivati più di successo, ma anche la nuovissima gamma di amplificatori integrati Naim.”

Sells indica la posizione dei transistor di uscita in uno degli amplificatori: “Utilizzando la modellizzazione computerizzata, possiamo trovare non solo la posizione migliore di questi componenti in termini sonori, ma ottimizzare anche le regolazioni sulla temperatura massima per il prodotto. Questo non solo accelera la progettazione, ma consente anche maggiore creatività e sperimentazione. In questo modo è possibile inserire molte più idee e intuizioni ed è possibile testare il tutto nel medesimo tempo che prima ci voleva per realizzare il prototipo di un solo circuito o addirittura un prodotto completo.” Come dice Dave Barber, Senior Engineer in Naim: “Questo tipo di progettazione ci permette di verificare molto rapidamente parecchie versioni, di provare cose diverse, anche quelle che con i vecchi metodi non avremmo affatto tenuto in considerazione. Ed è possibile che vi siano delle vere e proprie sorprese e che nascano nuovi percorsi da esplorare.”

I due ci spiegano anche che ora è molto più facile “portare” la tecnologia da un prodotto all’altro, anche se si tratta di prodotti completamente diversi, dall’amplificatore per cuffie del DAC-V1 inserito nella nuova linea NAIT alle tecniche digitali di isolamento sviluppate per l’NDS che vengono applicate anche nel DAC-V1, insieme alla tecnologia DAC proveniente dall’NDX e dal SuperUniti.

Dave Barber racconta che l’idea di progettare un DAC da collegare direttamente al computer è stata certamente allettante, ma ha posto alcuni problemi, nello specifico la necessità di isolare la circuitazione del DAC dal rumore elettrico del computer o proveniente dal cavo di connessione. A tale scopo, l’ingresso USB non utilizza l’alimentazione dell’uscita USB del computer, ma viene utilizzato l’isolamento galvanico per escludere completamente il rumore; vengono effettuati dei test bit-perfect per essere certi che il DAC riceva ciò che è presente sui file musicali digitali.

Per fare tutto questo, gli ingegneri hanno scoperto, nei test di ascolto, che le diverse costruzioni del cavo e addirittura le diverse lunghezze del cavo USB avevano effetti percettibili sul suono. Spiega Barber: “Dopo la modellizzazione computerizzata e l’analisi, la decisione finale su un prodotto,cioè se va bene o meno, avviene sempre nella stanza di ascolto. Nella nuova gamma NAIT, che comprende il NAIT 5si, il NAIT XS 2 e il SUPERNAIT 2, l’approccio è stato quello di migliorare i componenti e gli alimentatori per ottenere una migliore qualità del suono e della gamma dinamica, semplificando il layout dei prodotti con la riduzione delle opzioni.”

La cosa più evidente è l’abbandono degli ingressi digitali del SUPERNAIT originale: Steve Sells spiega che si è trattato di una decisione semplice da prendere, anche se apparentemente in netto contrasto con quello che stanno facendo altri.

Il team dei progettisti era determinato ad ottenere il massimo delle prestazioni dall’amplificatore senza aumentarne il prezzo; adottare questo approccio “essenziale” significava avere un miglioramento importante e al contempo ridurre veramente il costo del nuovo amplificatore. Come afferma Sells: “Non è facile migliorare un’icona. Ma rimanendo fedeli al più puro approccio minimalista che è valso al NAIT originale un successore così duraturo, crediamo di esserci riusciti.”